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Le colpe dei padri ricadono sui figli

DAI 16 ANNI IN POI

(Primo spettacolo della Quadrilogia  Humanitas)

Questo spettacolo nasce dalla necessità di far conoscere ai ragazzi il mondo della tragedia greca; si è portati a credere che questo sia un mondo distante e lontano dal nostro immaginario e ancor più da quello dei giovani. Il nostro intento è mostrare ai ragazzi, attraverso una messa in scena realizzata proprio da loro coetanei, come il teatro greco sia all’origine del nostro mondo e, proprio per questo, riferimento costante per conoscere e conoscerci. La tragedia, liberamente tratta dalle opere di Eschilo, Sofocle ed Euripide, ripercorre trasversalmente le vicende dei figli di Edipo e dei figli di Agamennone, storie diverse accomunate da un unico destino: scontare le colpe dei padri. Padri illustri Agamennone ed Edipo, che a loro volta hanno scontato le colpe dei padri in una catena ininterrotta di colpe. Antigone, Ismene, Eteocle e Polinice, «Maledetti figli di Edipo condannati a scontare la colpa del padre armati l’uno contro l’altro», così saranno presentati dal coro. Oreste, Elettra e Ifigenia, figli di Agamennone e Clitennestra condannati ad una vita da esuli e nel caso di Elettra esule nella sua stessa casa. Cassandra, figlia di Priamo re di Troia, prigioniera di Agamennone, figura profetica condannata a dire al vento le sue profezie di morte; Polissena, sacrificata in onore di Achille; Andromaca, condannata a piangere morto il marito Ettore, vedere il proprio figlio Astianatte gettato giù dalle mura di Troia e a diventare infine schiava del re Neottolemo. La sua voce insieme a quella delle altre donne troiane, prenderà corpo all’interno della tragedia: le vedremo abbandonate distrutte e sconfitte mentre, finita la guerra di Troia, attendono di essere assegnate schiave ai greci. Lo spettacolo è fatto di immagini, suggestioni, musica e parole; parole immortali destinate a significare per sempre, ad essere eterne perché eterni sono i sentimenti che raccontano. Storie universalmente valide. Mille volti, mille voci, voci che si sovrappongono, voci di padri, di fratelli di figli e infine una voce su tutte a chiudere il nostro spettacolo, quella del coro che ci ammonisce, ricordando che la morte attende tutti, senza la possibilità di sapere quando, ma che dipenderà solo da ciascuno di noi il morire bene o male.

2 weeks ago

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"Eccomi, eccoti, eccoloEccoci, eccovi, eccoli" direbbe il poeta Bruno Tognolini...Grazie ai nostri allievi, alle nostre allieve, agli insegnanti (tutti/e) e alle famiglie per l'emozionante chiusura, di ieri, del Campo Teatrale! Grazie di cuore! Buona Domenica 🌻@i_cantieri_teatrali ... See MoreSee Less
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